giovedì 14 gennaio 2010

Esy

- Spesso cammina guardando il cielo
- Soffre di vertigini e sa che non è affatto voglia di volare
- Sente i discorsi altrui mentre è sui mezzi anche se sa di non doverlo fare
- Pensa in stile Art Nouveau
- Fuma davvero troppo e lo sa
- Vede la vita come un film di cui ogni attimo è un fotogramma
- Vede nei film la vita, finestre che affacciano in esistenze che non le appartengono
- A volte pensa in versi che non ricorda più, anche se puntualmente si ripromette di scriverseli
- Non ricorda mai i nomi di chi non ha un viso particolarmente interessante
- Le piacciono i difetti altrui, trova che siano ciò che realmente caratterizzi ognuno
- Ama farsi un idea delle persone anche solamente guardando come sono vestite. E sa che non è una cosa superficiale. Se così fosse andremmo in giro nudi
- Passa da emozione a emozione con una facilità sconvolgente
- Ha paura di non sapersi rapportare
-Vorrebbe essere nata negli anni Venti o vivere accanto alla regina Maria Antonietta a Versailles
- Sicuramente è una disadattata sociale, ma le piace così
- Morirebbe per sapere tutto quello che c'è da sapere sull'arte
- Non voleva prendere la patente fino a un anno fa perché riusciva a leggere i libri solo in autobus
- Lei ama la fotografia, perché spera di rubare un poco d'anima ad ogni cosa che inquadra
- Le piace il rumore che fa l'otturatore quando si apre e si chiude velocemente
- Dorme obliquamente nel letto a due piazze
- Non sa mai decidersi su quello che deve fare fino a quando non arriva il momento in cui è obbligata a farlo
- E' immatura, sa di esserlo e ne è fiera. Ci sono tribù di "Maturi" al mondo a quanto pare, e lei non ne vuole fare parte
- Ama ballare come una demente seguendo la musica che le batte nella testa
- Le piace bere e crede che non dovrebbe essere un problema per nessuno eccedere
- Si sforza sempre di trovare del buono in tutti, anche quando parte con il presupposto che non ce ne siano
- Crede nell'amore e ha creduto spesso di averlo trovato per poi lasciarlo perché forse nemmeno sa cos'è realmente
- Va matta per Antonio Sant'Elia e la sua città futurista
- Si psicoanalizza e riesce a trovare milioni di problemi
- Cammina spesso canticchiando per strada
- Non sopporta chi crede che la cultura personale non sia importante
- Quando ascolta musica tornando a casa, cammina a tempo battendo le mani sulle gambe
- Fa la Settimana Enigmistica quando è al bagno
- In metro la mattina sa di avere una faccia da far paura
- In metro sa che gli altri hanno facce da far paura. Per questo si diverte a guardare tutti e sorridere
- Dice quasi sempre quello che pensa e se chi la sente non è d'accordo spesso ne è felice
- Ama i vecchi gruppi e ultimamente sente spesso Patti Smith
- Si sfida sempre per cose inutili. Come quando esce dalla doccia: "Se quando prendo l'accappatoio faccio cadere tre gocce d'acqua a terra domani muoio"
- Perde spesso e non è mai morta
- Morirebbe, però, per Man Ray e Egon Schiele li ritiene i più grandi artisti della storia
- Fa la doccia seduta perchè pensa sia comodo
- E' vegetariana, ma tempo fa ha mangiato kebbab per via di una certa fame chimica
- Adora confrontarsi con le persone, soprattutto quelle che conosce poco o niente
- Parla con chiunque la fermi anche per strada
- Non sa dire di no
- Vorrebbe saper dire di no più spesso
- Si fa trascinare dalle emozioni e molte volte senza nemmeno pensare se sia giusto o no
- Riesce a farsi film su ogni cosa possibile ed immaginabile
- Ha imparato ad amarsi per quello che è
- Vuole diventare una fotografa più di ogni altra cosa al mondo
- Sogna di vivere da sola in una città dove non conosce nessuno e provare a crearsi una vita lì partendo da zero

Esy è questo e forse anche altro...ma non ha voglia di scriverne ancora, non è interessante sapere qualcosa di lei a quanto pare. Forse interessa solamente a lei.

E' bello quando si torna a casa stanchi morti



mercoledì 13 gennaio 2010

Hai presente quelle giornate maledette in cui tutto sembra fatto apposta per andare di male in peggio?

Uno di quei giorni in cui ti svegli incazzato nero per chissà quale astrale motivo, cucini un piatto di pasta creando uno di quei papponi molli senza sapore e capisci di non valere un cazzo! Ci sei passato anche tu. Sicuro.
Beh
Oggi non era uno di quelli...
Ieri ho passato una bella nottata a dire boiate e bere birra, a violare le regole che io stessa mi ero imposta stando bene. Ho dormito con la Don al calduccio sperando di non uscire mai da quel bozzolo di tranquillità che ci avvolgeva. Al pomeriggio, appena svegliate tutto era come doveva essere nella nostra convivenza giornaliera.
La giornata è passata camminando per le vie del centro a comprare cd di cui, forse un giorno, mi pentirò... Inconsciamente ho comprato dischi che mi ricordano cose che dovrei scordare. (Quando compri un "The best of" dei Velvet Underground, solo perché contiene una canzone (11) capisci che vuol dire essere incazzati con se stessi).

E ora, a casa, è arrivato. Quel dannato momento che ogni settimana viene a rompere i coglioni con la sua presenza per niente ben vista. Il momento in cui forse capisci che non hai niente da fare e niente da dire, il momento depressivo emoandante che tutti almeno una o due volte a settimana dobbiamo subirci.
Con le annesse, dannate, sensazioni di solitudine e alienamento. Capita spesso a tutti, penso... ma non riesco a capacitarmi del perché debba succedere. L'essere umano non è perfetto e secondo il mio parere, proprio per questo.

In questi casi credo che i musicisti facciano i soldoni scrivendo musica triste. Quando si hanno di questi momenti, si fa DI TUTTO per farsi del male:

- Se sei depresso, ad esempio, senti canzoni che possano tirarti su il morale? Ma nemmeno morto giusto?! Sarebbe quasi troppo scontato! Si ascoltano canzoni tristi che raccontano di donne abbandonate, poveri drogati sul punto di morte, giorni solitari, suicidi e chi più ne ha più ne metta.

- Oppure se lo stronzo di turno ti molla come una beota, che canzone ti vai ad ascoltare? Quella più incazzata? La canzone che ti fa smignottare in giro con le amiche e che ti fa venir voglia di spaccargli la faccia?!
NO! Ti senti ottanta volte quella che mentre scopavate era di sottofondo o la canzonetta che ti ha dedicato (a te e sicuramente ad altre venti prima di te).

Insomma la musica in questi momenti non ti tira su, non aiuta affatto. Ecco perché oggi ho fatto l'unico acquisto davvero inteligente delle ultime due settimane: "Tyrannosaurus Hives". Un cd che appena premi play ti fa incazzare con tua madre e con tutto il resto dell'umanità. Potrebbe passarti davanti un tipo a cui hanno appena sparato che si trascina per terra ansimando e gli chiederesti se ha da accendere.

In momenti come questo vorresti solamente sparire e andare per i cazzi tuoi, camminare per le strade di chissà quale città ed evitare di parlare a chiunque abbia la possibilità di rispondere. Fare come nel video dei The Verve "Bitter Sweet Symphony", sbattere addosso a tutti guardando sempre dritto davanti a te.
Altro che Maude e le sue teorie di vita, del tipo: "Il mondo è bello e i fiori profumano sempre di più quando sei felice". A volte, per quanto sono incazzata, sparerei ad un ragazzino con il lecca lecca a girella in mano che canticchia "Siam tre piccoli porcellin"!

Anche la filosofia, nel momento "Presa A Male", non salva nessuno. Credo che Freud ora come ora mi stringerebbe la mano, perché anche se inzuppata nel TOTALE menefreghismo, riesco a dare retta solamente al mio Io. E lo ammetto.
Non so per quale motivo l'essere umano debba cercare ad ogni modo un motivo per farsi del male. Ma è così e sempre sarà, per quanto possa essere stupido è la cosa migliore da fare. Le sofferenze autoindotte, a volte, aiutano ad accrescere la propria personalità e a far passare tutto... Ma altre, serve un aiuto ESTERno. Qualcuno che possa tirarci fuori dalla visione buia delle cose che abbiamo in quei momenti.
E nel mio caso è bastato un semplice testo, di una persona che adesso credo sia la più importante
http://hotfuss-henrietta.blogspot.com/
e che ringrazio. Le parole! Ecco cosa serve all'uomo, serve scriverle, pensarle, urlarle, calpestarle, prenderle per il collo e ficcarle con forza dentro il cesso se serve. Sono una delle migliori invenzioni umane, prima del cioccolato e del raccogli cacca di cane. Ed è l'unica cosa che possa salvarci dai momenti "Presa A Male". Ecco perchè ho scritto questa marea di merdate, ecco perchè continuerò sempre a scriverle e a fregarmene di qualsiasi giudizio.



Lisa Says, Fuck Off. E' bello essere malati di mente.

Esy.

domenica 10 gennaio 2010

Le mie donne

Non mi fraintendete... anche a me piace Parigi.

Ma in questi ultimi cinque giorni ho imparato ad odiarla. Don mi sei mancata da morire, forse non ne hai idea. Sono successe cose che richiedevano la tua presenza e momenti in cui l'unica cosa che avevo in mente era: "Perchè cazzo non c'è Ester?!" o "Ora vado fino a lì e me la riporto a Roma!".
Posso fare sul serio la serata emancipazione tesoro, ho capito troppe cose di me stessa, capisco cosa voglio ora anche se manca sempre quel qualcosa... e forse tu sai cos'è.
Sembra un pò una lettera d'amore (EHEH) ma sai che ti voglio bene e non transigo su questo punto. Non vedo l'ora di vederti e raccontarci tutto quello che è successo in questi pochi, ma interminabili, giorni. Birra cinese a gogo e Rum nelle vene mio buon Don Vito. Non importa che gira intorno a me o a te O al mondo intero... io ti adoro Cicca! Countdown terminato finalmente. Altro che One Two Uhh Uhh..
Spero tanto tu ti sia divertita, ma spero anche che tu abbia avuto per un secondo nostalgia delle nostre stronzate e della sottoscritta.

All'Ali voglio dire una cosa: conti e conti tanto. Sempre con me perchè ti prego, e perchè ci preghiamo.
Perchè ogni donna nel suo piccolo è una FOTTUTISSIMA DEA. E noi sappiamo che vuol dire. Sei vera Al, e ti Adoro per questo, e quando verrai in questa puzzolentissima città che amo, ti ucciderò di alcool che nemmeno ti reggerai in piedi XD

Quando si capisce di avere due persone fantastiche vicino, se ne fanno di queste cavolate e io so che non finirà male..basta vedere com'è andata a Leopardi...

Esy.

venerdì 8 gennaio 2010

"Altro giro?"


Senti come gira la testa!
"Ragà facciamo le piroette?"
Non riesco... voglio sdraiarmi e dormire.
Gira gira gira gira, ridono.
Tutti girano e tutti ridono... cadono
uno dopo l'altro, come birilli ubriachi e stanchi

Sale e gira, gira e sale
niente ha un peso, siamo felici e a pezzi ma va bene così
passa sempre.

E passa presto

Esy.

martedì 5 gennaio 2010

Ordinaria Follia

In macchina i Late Of The Pier
Ballano tutti, urlano e Don Vito e te siete già storditi, le moto degli altri vi stanno dietro.

Arriviamo tra poco.

Entri nel pub, puzza di sigarette e chiuso, (Cazzo che puzza allucinante) gli occhi bruciano e il naso si arriccia dandoti un'espressione schifata. Il barista dietro il bancone ti guada, (Eddai su! Non posso farmi sgamare mentre sto pensando a quanto questo locale possa essere puzzolente e squallido!) e ti giri dall'altra parte. (Dove sono gli altri?!) Sempre i soliti, eccoli, dietro il portone in vetro e legno che finiscono di corsa gli ultimi tiri di sigaretta.
Entrano uno dopo l'altro in fila, cercando di non sbattersi la porta addosso e cercando di non far entrare troppo freddo, è gennaio.
Ti avvicini al bancone, con dietro l'orda barbarica di scellerati pronti a svuotare il l
ocale di tutti gli alcolici.
"Che facciamo? Ordiniamo subito o saliamo a cercare un posto?", chiedi speranzoso di poter ordinare qualcosa.
"Ma che?! Saliamo su!", ti rispondono guardandosi tutti negli occhi, si sa già da ora come finirà la serata. Ma tu forse speri che non sarà così. E sali le scale, accanto al bagno "Trainspotting", sono alte e strette. (Oddio che cappa!) Scuoti la testa a occhi sbarrati, appena le spalle arrivano all'altezza del pavimento, c'è una cappa di fumo e sigarette che potrebbe uccidere Polifemo.
"Che cappa porca troia
!" dicono da dietro, "Senti che buon profumo oh!", dice Simone ridendo. C'è odore di qualcosa di illegale in fondo alla sala, è forte e penetrante. Torni indietro, cerchi un tavolo per otto...impresa impossibile.
"C'è un posto là!", indichi un tavolo piccolissimo accanto alle scale, di tutta risposta: "Ma è troppo piccolo Emì! E' da quattro! Noi siamo otto!"
"Capiraiiii, c'è la panca c'entriamo tutti!", rispondi, corri a occupare il tavolino per quattro, per te non c'è posto, era ovvio. (Dovrò passare la serata a sedermi sulle ginocchia di qualcuno... che palle!) Simone mi fa cenno battendosi la
mano sulla gamba, di sedermi lì. (Ok ok, però ho voglia di bere!)
Come se mi leggesse
nel pensiero Ester mi guarda sorride cercando qualcosa nella borsa. Tira fuori il portafoglio.
"Andiamo a bere Amore?", ti sbilanci subito cercando di afferrare la tua roba sommersa tra mille giacconi pesanti invernali e ingombranti. (Se ci fosse meno casino qua sopra troverei tutto subito)
E scendi con passo veloce, sei ancora sobrio, siamo tutti abbastanza sani, forse tu e Don no, quel vino subito dopo cena vi ha un po' appesantito.
Ti avvicini al bancone, "Due pinte di birra thanks!". Le dita tamburellano impazienti sul bancone imbevuto di birra ed acqua. (Ma
quanto costano queste benedette birre?! Non mi ricordo porc..) Ecco le pinte!
Sei felice, sali le scale ridendo, guardi indietro per vedere se Don ti segue ancora..eccola. Nel boccale un maremoto e la cappa che si avvicina pesante. Nella testa hai sempre un pezzo di quella maledetta canzone, la fine di Focker batte forte nella testa.

Chi ha ordinato posa il bicchiere battendolo sul tavolo, la metà di noi non ha ancora preso niente, non sanno che si beve nel locale e chi già c'è andato non ha voglia di parlarne (Cazzo scendi e chiedi no!) (Perché non arriva?! Se non viene ora che siamo tutti sobri almeno non faccio la solita figura da testa di cazzo!) (Oddio, basta Emilia, sembri una dodicenne innamorata di Billy Idol, finiscila sei ridicola) Troppi pensieri insieme, nemmeno in
izi a bere che sei già a questi livelli.

Non si può ancora brindare, non hanno preso ancora nulla.
Simone: "Guardami ne
gli occhi! Alla salute"
Brindi, gli altri nessuna offesa, si sa che finisce così quando si è troppo indecisi. Bevi un sorso, in piedi, è meglio hai mal di schiena seduto sulle gambe altrui, le ossa del sedere penetrano nella coscia. Battute pesanti girano per il nostro tavolo. (Che schifo bro!)
"Emì! Mi vai a prendere un Disaronno?" (Eccheccazzo!)
E' così se sei l'unico in piedi.
"Qualcuno vuole qualcos'altro?", chiedi in modo un po' brusco, (L'ho detto come una cameriera dei film Americani, tipo que
lle che masticano la gomma a bocca aperta tenendo il caffè freddo in mano AHAHAHA) ridi da sol..
"Anche io un Disaronno! E se non c'è una Moretti!", non ascolti, e se stessi ascoltando potresti dire che lì non fanno Moretti e che
il Disaronno a quell'ora nei locali è già finito. Prendi i soldi e ti avvicini alle scale pronto a scenderle attaccato al muro come una cozza ad uno scoglio. Don si alza viene con te: "Ma che fai?! Sei donna non puoi andare a prendere tu da bere!", ride. E tu ridi. Il perché non lo sai e credi nemmeno lei lo sappia.
(Chissà se c'è di sotto)

Non c'è.

Torni su. Non hanno niente di quello che hanno chiesto come già sapevi, ma volevi comunque alzarti.
"Non c'era niente, scendete se volete qualcosa, solo birra", dici sbattendo i soldi che ti avevano dato. Mani ovunque che af
ferrano i pezzi da dieci come fossero pezzi da cento. Scendono. Tu trovi posto e bevi ancora un po' della birra.
Tornano subito, tutti con in mano una birra a testa, "Quanti gradi è?", chiedi poggiando la faccia sulla mano bagnata dall'acqua del bicchiere, poco ti importa. "Dieci, mica come quella che ti stai bevendo tu!". Offesa.
"Senti cocco, la mia anche è da dieci gradi", e ridi perché capisci benissimo l'inutilità del discorso.
Ti sfidano, bere a chicchetto gli ultimi sorsi di birra. (Ok, dai) "GiùGiùGiùGiù!", urlano tutti, fanno il tifo per nessuno e per tutti, siamo sulla stessa barca ora. "GiùGiùGiù!", battono le mani.
TOC
TOC
TOC
Le birre toccano il tavolo una dopo l'altra, chissà chi avrà vinto, nemmeno chi tifava lo sa e soprattutto non importa a
nessuno.

I bicchieri vuoti, il tavolo pieno di cenere, arrivano. Oramai poco ti importa di chi c'è o chi non c'è. (Stupida, stupido... siamo dei coglioni) Ester interrompe un discorso, ti guarda: "Amore! Rum?", sorride.
"No. Non riesco a cicchetto", continua il suo discorso. Simone scende, va a prenderti un'altra birra. (Non ci sto già capendo niente uff)
I tavoli sono diventati due, troppa gente! Ti alzi scocciato. Inizi a fare avanti e indietro in attesa, (Oh! Ma questa la conosco... chi è? Chi è? AHHHHHHHHHHH è la Gaudi!) chissà che cosa ci fa qua.
Seduto sul tavolo guardi le volti di chi hai incontrato, ti scusi, "Ragazzi, non è che avreste una sigaretta da offrirmi?", e uno con capp
ello di Zara e occhiali da sole verdi e neri ti allunga una cicca. (Che cazzo tiene a fare questo gli occhiali in un locale e di notte?) Poco male hai rimediato da fumare. Prendi il cappello e gli occhiali, l'indossi e ridi. Parlano, Gaudi ti fa domande, non capisci niente e rispondi a caso mentre sorseggi la birra.
"Don! In bagno!?".

Scendi le scale
attaccato al muro, senti ogni gradino battere, cedono le ginocchia. Al bagno c'è la fila, come sempre.
Entriamo, ti abbassi i pantaloni (Cazzo difficile fare centro! E' troppo alto.) Non si può toccare niente in quel posto, dovrebbero scrivere sulla porta "ATTENZIONE! RISCHIO LEBBRA" e sotto "Respirate poco".
Ester ti guarda un'attimo mentre sei in quella posizione ridicola.
"Emì stai a novanta AHAHAH!", tu e lei ridete sempre a queste battute da locanda. Ti guardi allo specchio mentre aspetti che anche lei
finisca. Ti guardi allo specchio bevi un poco d'acqua, dice a bassa voce, "Come Lily Allen", e ride mentre si tira su i pantaloni.

Esci dal locale, scazzato. E' successo di tutto. Sono caduti tavoli, hanno rotto bicchieri, Simone ha battuto la testa, quasi se la rompeva e per terra un lago di alcool. Ci cacciano dal locale. (Che pena. Voglio andare in macchina) Lo dici, e non ti ascolta nessuno. Tutti presi dalla propria sbronza e da una abbastanza pesante presa da M. (Ho sonno. Sti cazzi dei piagnistei! Voglio dormire!) Diventi nervoso quando non ti danno retta.
Non importa a nessuno della figura becera che abbiamo fatto facendoci cacciare, nemmeno tu ci pensi più. Ora sei preso dal riuscire a fare di nuovo pipì, ma sta volta dietro una macchina, con gli altri che si calmano a vicenda dal
l'altra parte. Uno su tutti è sobrio. (Poraccio) pensi. Ci incamminiamo dopo tre ore al freddo a riprenderci, non hai messo la giacca, è zuppa della birra di qualcuno e puzza di marcio. Era nuova.
Ficchi due dita in gola a M. lo sostieni, calo di pressione per te, ansia per tutti. Le mani puzzano di succhi gastrici altrui. Ma almeno sei sobrio, queste cose te la fanno passare subito la sbronza perché ti spaventi.
In macchina mozz
ichi e canzoni Comuniste e Fasciste, cerchiamo tutti di non pensare a quello che abbiamo passato. (Stronzi. Siamo tutti STRONZI. Ma come faceva quella canzone?!).

One,Two, Uhh Uhh

Esy.